I PRODUTTORI DI MERCATOBRADO NON SONO CERTIFICATI BIOLOGICI. SONO AUTOCERTIFICATI GENUINI/ UNA PRATICA CONSOLIDATA DI GARANZIA PER IL PRODUTTORE ED IL CONSUMATORE. UN MODO SEMPLICE PER DIRE CHE IL CIBO NON E’ UNA MERCE.
I PRODUTTORI DI MERCATOBRADO NON SONO CERTIFICATI BIOLOGICI. SONO AUTOCERTIFICATI GENUINI.
lunedì 12 marzo 2012
La vendita di terreni demaniali e la tassazione dei piccoli produttori: lo smantellamento della sovranità alimentare.
Abbiamo scelto di vivere le campagne molto spesso dopo aver provato le città, luoghi stretti, maleodoranti, caotici e dai ritmi troppo frenetici; abbiamo scelto le campagne per l'armonia, il silenzio, gli odori caratteristici e i tempi dettati dalle stagioni e dal sole.
Abbiamo scelto le campagne per viverle, per rispettarne le caratteristiche, per conoscere e preservarne le biodiversità, le culture e le storie, per ridargli voce.
Abbiamo scelto le campagne per lavorarci, per trasformare impegno e sudore in prodotti genuini, per gestire il tempo del lavoro e quello delle passioni e dei piaceri, così da poter offrire a noi stessi e a chi ci vuole conoscere sapori persi, manualità dimenticate, saperi abbandonati.
Lo Stato sceglie di toglierci le terre vendendole, le amministrazioni decidono di punirci perchè forniamo cibo.
E così nel decreto-liberalizzazioni il Governo inserisce l'art.66 che prevede la vendita dei terreni demaniali, sottraendoli agli usi collettivi, ai pascoli, alle passeggiate, ai parchi, agli orti, luoghi che tutti noi viviamo, condividiamo, coltiviamo, e non solo in campagna.
Mentre dall'altra parte si preme sulle Regioni e Comuni perchè recuperino più soldi possibili attraverso provvedimenti capestro come il “Documento unico di regolarità contributiva” promosso dalla Lega Nord per l'Umbria, che prevede la tassazione degli ambulanti, non permette la libera vendita dei frutti della terra e la loro trasformazione.
Basta banchetti di frutta e verdura, basta apetti con patate o asparagi lungo le strade, basta con i piccoli pecorari e i loro pecorini.
Tassare i piccoli produttori vuol dire questo, mettere fine ad una cultura lunga secoli di una produzione per la sussistenza dove quel poco in più viene scambiato o venduto ad un prezzo equo ed onesto sia per il produttore che per il consumatore, eliminando i passaggi intermedi della grande distribuzione (distruzione?).
Tassare un piccolo produttore vuol dire sottoporlo all'adattamento dei locali, in nome di una sicurezza alimentare che autorizza la commercializzazione di mozzarelle blu o a pois, spese che nessun privato potrà mai permettersi di realizzare o di mantenere aggiornata.
Abbiamo scelto di offrire prodotti genuini e clandestini non perchè vogliamo avvelenare i consumatori, essendolo anche noi, ma perchè non possiamo stare alla loro burocrazia, né per indole né per i costi esagerati che questa prevede.
Perchè attaccare i piccoli produttori sottoponendoli all' adattamento dei locali di lavorazione e alle tante e costose certificazioni? Bhe perchè bisogna garantire la sicurezza dei cibi che mangiamo!! In nome di una sedicente sicurezza del cibo tutta a norma di legge ma che fa arrivare sulle tavole mozzarelle a pois e intossicazioni alimentari. A questa sicurezza alimentare noi abbiamo scelto la responsabilità della produzione contadina genuina, abbiamo scelto di rifiutare la burocrazia in nome delle relazioni sociali e della conoscenza reciproca che ci permette di fidarci. Abbiamo scelto che le nostre case e luoghi di lavoro sono aperti a chiunque voglia condividere e conoscere il modo in cui autoproduciamo cibo.
Abbiamo scelto di essere genuini clandestini in una selva di commercianti di cibo chimico, studiato, realizzato molto spesso lontano dal sole, per dire “questo l'ho fatto io, vieni a vedere”, per potere offrire sapori differenti, veri.
Così veri da essere genuini, così veri da essere considerati clandestini.
Vendere le terre e tassare i piccoli produttori vuol dire che stato e amministratori han scelto di attaccare la sovranità alimentare, e con essa usi e costumi, in nome del profitto dell'agroindustria, dell' agricoltura intensiva e degli affari di borsa.
Terra, animali, ortaggi e contadini sono messi a lato in nome del dio denaro.
Il cibo sarà igienicamente sicuro, ma che sapore avrà? Farà ugualmente bene alla nostra salute?
Nessuno può nè deve mettere il profitto prime delle donne e degli uomini, vendendone le terre o tassandone la sopravvivenza sociale ed economica.
Mercatobrado_Terni
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