I PRODUTTORI DI MERCATOBRADO NON SONO CERTIFICATI BIOLOGICI. SONO AUTOCERTIFICATI GENUINI/ UNA PRATICA CONSOLIDATA DI GARANZIA PER IL PRODUTTORE ED IL CONSUMATORE. UN MODO SEMPLICE PER DIRE CHE IL CIBO NON E’ UNA MERCE.
I PRODUTTORI DI MERCATOBRADO NON SONO CERTIFICATI BIOLOGICI. SONO AUTOCERTIFICATI GENUINI.
giovedì 30 maggio 2013
venerdì 24 maggio 2013
ANCHE IL
MOVIMENTO CONTADINO UMBRO MANIFESTERA’ L’11 MAGGIO CONTRO
INCENERITORI, CENTRALI A BIOMASSE E BIODIGESTORI
Il movimento
contadino umbro “Genuino Clandestino Umbria” scenderà in piazza
l’11 Maggio, in appoggio ai comitati di lotta regionali, in difesa
della salvaguardia della salute delle nostre terre.
“Il nostro
movimento”- affermano gli aderenti – “composto da agricoltori,
allevatori e trasformatori su piccola e piccolissima scala, nonché
da tutti coloro che ne sostengono l’esistenza attraverso la scelta
dei loro prodotti, si batte da anni in difesa della terra e per
l’affermazione dell’agricoltura su piccola scale come alternativa
sostenibile, per la salvaguardia della biodiversità, per
l’agevolazione burocratica, fiscale ed economica delle piccole
produzioni, per la semplificazione dell’accesso alla terra
finalizzato alle piccole produzioni, per la tutela della sovranità
alimentare, contro l’alienazione dei terreni pubblici e contro ogni
forma speculativa di sfruttamento delle terre.”
Il tema è
ampio e complesso e allo stesso tempo coinvolge quotidianamente e
imprescindibilmente ognuno di noi, e non poteva certo mancare un
coinvolgimento alle tematiche per cui decine di associazioni e
comitati l’11 Maggio scenderanno in piazza. E’ così che il
movimento umbro cerca in poche parole di spiegare la loro presenza in
strada:
“L’Umbria,
conosciuta anche come “polmone verde” d’Italia, è già
devastata da centinaia di ettari di impianti tra fotovoltaici a
terra, eolici sulle montagne e metanodotti; già deturpata nella sua
natura agricola da monoculture intensive; già saccheggiata nelle
risorse idrogeologiche.
La vocazione
agricola della nostra regione volta alla salvaguardia dell’ambiente
e delle biodiversità è altamente compromessa dal proliferarsi di
decine di centrali a biomasse e biodigestori, il cui sostentamento
rende necessarie le note coltivazioni dedicate, causa principale del
fenomeno di “land grabbing” che, oltre altre all’inquinamento
dei terreni limitrofi con tendenza a renderli sterili nel corso di
un solo decennio, mette a repentaglio la sovranità alimentare di
intere popolazioni più o meno vicine e causa l’estinzione delle
piccole produzioni agricole già duramente provate dalle normative
vigenti in materia. Note sono le società, per le quali l’Italia
vanta un triste primato numerico, che su tali fenomeni speculano e
non può che spaventare il loro ingresso sul nostro territorio.
L’impianto di termovalorizzazione a Terni e la prospettiva di
riaccensione di un ulteriore impianto autorizzato a bruciare biomasse
e linoleum (ex Printer) nella stessa area, oltre a rappresentare
un’eccezione nazionale specie in una città con caratteristiche
territoriali come la nostra, condizioneranno gli agenti atmosferici,
e la fuoriuscita di diossine ed altri inquinanti propri della
combustione andranno a fissarsi sulle forme vegetali con disastrose
conseguenze per l’alimentazione animale, quindi umana. ”
Concordiamo
sul fatto che ciò sia possibile esclusivamente grazie ad una
incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili e assimilate che non ha alcuna rispondenza con una
strategia di reale efficienza energetica, ma che per ora di contro
alimenta solo circuiti speculativi.
Per tanto a
livello nazionale Genuino Clandestino ha promosso e lanciato la
campagna “Terra Bene Comune” contro sfruttamento, devastazione e
saccheggio di tutte le terre, private o demaniali che siano, in
difesa delle comunità, a fianco di coloro che si organizzano per la
sovranità alimentare.
E
concludono: “Si rende necessaria la presenza di tutti coloro che
sulla terra e di terra vivono, i fatti ci insegnano che la tutela dei
nostri territori non può essere delegata. E’ assurdo che le realtà
contadine non siano coinvolte in tali processi decisionali. In quanto
custodi delle nostre terre pretendiamo voce in capitolo!”
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